
C’è stato un momento della nostra esperienza di escursionisti in cui ci eravamo messi in testa di visitare tutte le cime più importanti dell’Appenino Ligure. Ne avevamo identificato 30 e ci eravamo prefissati di toccarle tutte. Non siamo ancora riusciti ad arrivare in cima a tutte e 30, ma con questa escursione abbiamo aggiunto alla collezione il Monte Maggiorasca, che con i suoi 1804 metri ne rappresenta il punto più alto.
Per raggiungere la cima di questo massiccione di rocce basaltiche che sorge sullo spartiacque tra la zona dell’Aveto e quella del Ceno abbiamo deciso di percorrere la via più breve, ovvero quella che parte dal Passo del Tomarlo.
Il Passo del Tomarlo, meta a sua volta di bikers a giudicare dagli sticker che si trovano sul suo cartello, mette in comunicazione appunto la Val D’Aveto con la Val di Nure e la Val di Ceno. Noi ci siamo arrivati salendo da Santo Stefano D’Aveto, ma poco importa il punto da cui si arriva
Il sentiero è piuttosto breve e anche se a tratti si presenta un poco ripido e comunque adatto anche a famiglie con bambini. Si snoda quasi nella sua interezza all’interno di un bosco di faggi, fino a condurre ai piedi della parete meridionale del monte, permettendo con qualche balza rocciosa di arrivare poi in vetta. Interessante lungo il percorso la Moglia dell’Anguilla, una zona umida di origine glaciale.
Il sentiero permette anche alcune interessanti e panoramiche deviazioni, verso il Monte Croce Marticano, come in questa escursione o verso il Monte Bue (seconda vetta più alta dell’Appenino Ligure) e la Rocca del Prete. Queste due deviazioni le abbiamo coperte durante un’altra escursione successiva.
Arrivati alla cima, molto (molto) ventosa, è possibile godere di una bellissima vista sulle valli circostanti, al cospetto della Statua della Madonna di Guadalupe.