Per chi vive a Milano o nei pressi (come noi), la zona di Lecco è meta piuttosto comune quando si vuole fare qualche sgambata in montagna.
Le Grigne sono spesso una valida meta che permette di godere di viste eccezionali, anche se talvolta non senza il prezzo di qualche fatica 
.
Per questo sentiero abbiamo deciso di salire in cima alla Grigna Meridionale (2184 m), comunemente detta anche Grignetta, tramite il sentiero Cresta Cermenati, che rappresenta la strada più semplice per la vetta.
Il sentiero nel suo complesso è semplice e non troppo esposto, a parte un piccolo tratto finale attrezzato anche con corde fisse. Nonostante questo sono presenti molti detriti pietrosi lungo tutto il percorso ed è quindi importante prestare sempre la massima concentrazione durante l’ascesa e il ritorno.
Siamo partiti dai Piani dei Resinelli, dove, come era normale aspettarsi, abbiamo fatto fatica a trovare un posto per l’auto. Una volta trovato si parte alla volta del Rifugio Carlo Porta, da dove parte il sentiero vero e proprio.
Inizialmente ci si muove all’interno di un bosco di faggi, appena usciti dal quale si intraprende la salita importante. Si tratta di una salita piuttosto ripida e che non concede molto spazio al riposo delle gambe.
Come ama dire Marta in questi casi:
Qui si tagliano le isoipse dritto per dritto
Emblema di sintesi ad effetto tra vernacolo (dritto per dritto) e corretti termini tecnici (isoipse).
Al termine della salita lungo il sentiero Cermenati si giunge alla Cresta Cermenati vera e propria, dove, con l’aiuto di corde fisse raggiungiamo infine il ripiano sommitale della vetta, nei pressi del Bivacco Ferrario, dalla tipica forma di astronave. A darci il benvenuto ci sono anche parecchi gracchi alpini.
Da qui la vista spazia largamente sul lago di Como, i laghi Briantei e tutte le Prealpi Orobie, con sullo sfondo le Alpi.
Salire sulla Grignetta tramite la Cresta Cermenati come abbiamo fatto noi rappresenta la via più semplice per farlo e si tratta comunque di un sentiero escursionistico. Nonostante questo non fatevi trarre in inganno da “via più semplice”, dal momento che occorre comunque prestare la massima attenzione a dove si mettono i piedi.
Non solo. Non fatevi nemmeno trarre in inganno da quel suffisso etta, dal momento che circa 900 metri di dislivello in 6 chilometri e mezzo (dal parcheggio alla cima) non sono esattamente uno scherzo.
