
Ci sono alcune vie alternative per salire fin su ai 3323 metri del Pizzo Scalino. Si può salire dalla Val Painale o ripiano Prabello/Campagneda, partendo in quest’ultimo caso dalla diga di Campo Moro parcheggiando presso il rifugio Poschiavino o anche parcheggiando poco più a valle al parcheggio per la salita al rifugio Cà Runcasch.
Nel caso in cui si decida di salire dalla parte della Val Lanterna occorre mettere in conto 1400 o 1300 metri di dislivello, che non sono esattamente noccioline, soprattutto se magari si è ancora all’inizio della stagione escursionistica o se si ha le gambe in solaio da un pò .
Fortunamente ci si può anche accontentare di una salita parziale che permette comunque di godere di una vista eccezionale sulla Val Lanterna da una parte e sulla Val Painale dall’altra. Si tratta della salita al Passo degli Ometti, a 2758 metri.
Raccontiamo poi di una salita a partire dal Rifugio Cristina con un bel giro ad anello in una escursione che abbiamo poi fatto nel 2020 durante la nostra personale Piccola Alta Via della Valmalenco.
Nel sentiero presentato qui, invece, abbiamo lasciato l’auto al parcheggio per la salita al rifugio Cà Runcasch e ci siamo incamminati sul sentiero che da li conduce al rifugio Cristina.
Dal rifugio Cristina si prende un tratto di strada in direzione dell’Alpe di Campagneda, poi, appena individuate le indicazioni, si gira nettamente a destra e si inizia a risalire per la via verso il Passo degli Ometti.
Inizialmente il sentiero si snoda tra zone erbose e terriccio franoso, ma molto presto inizia la salita attraverso grandi massi che ci accompagnano fino al passo. Occorre prestare molta attenzione a non perdere la strada, che tende verso destra in direzione del crinale. Massima attenzione va prestata anche a dove si mettono i piedi, dal momento che è facile scivolare sulle rocce o non accorgersi di un masso in precario equilibrio.
Una volta arrivati in cresta, però, la vista sulle valli sottostanti di cui il passo rappresenta lo scavallamento. Ci troviamo quasi al termine della lunga cresta sud-occidentale del Pizzo Scalino, che culmina poi davanti a noi nel suggestivo Monte Acquanera.
La salita è faticosa e richiede buona gamba. E la discesa reclama il doppio dell’attenzione per non scivolare e arrivare alla macchina per la via più breve. Ma la vista da qui sopra è proprio impagabile.