
Per chi conosce la Valmalenco e Chiesa Valmalenco o vi è stato almeno una volta difficilmente non è rimasto colpito dall’elegante forma a piramide del Pizzo Scalino. O perlomeno lo abbia notato
Sebbene non sia comparabile in termini di altezza rispetto ad altre vette ben più blasonate della testata Malenchina, con i suoi 3323 metri si difende abbastanza bene. Il Pizzo, icona della valle, permette agli escursionisti con una buona gamba ed un passo sicuro, di arrivare alla sua cima e di godere di una vista impagabile.
Generalmente per salire in vetta si parte dal Rifugio Cristina e si possono scegliere sostanzialmente due vie di accesso, una che passa dal Cornetto e dal ghiacciaio dello Scalino e l’altra che transita dal passo degli Ometti. Se si intende passare dalla vedretta, i ramponi sono consigliati e alla fine del ghiacciaio occorre affidarsi a delle corde fisse per salire alla colletta finale che conduce alla vetta.
Nella traccia descritta qui, per non farsi mancare nulla, il sentiero descrive un tragitto ad anello che parte appunto dal rifugio, risale dal passo degli ometti e scende attraverso il ghiacciaio, prima di passare dal Cornetto e scendere all’Alpe di Campagneda. Da qui abbiamo proseguito verso il rifugio Zoia.
Si può scegliere di optare anche durante il ritorno per il tragitto dal passo degli Ometti. In questo modo si possono evitare le corde fisse ed il passaggio dal ghiacciaio, dove sono caldamente raccomandati i ramponi.