
Un anello salendo lungo il torrente e fino allo Zucco di Sileggio, e discesa ripida fino a Somana
Da Somana, abbiamo intrapreso un anello per raggiungere lo Zucco di Sileggio. Per la salita abbiamo seguito il torrente Valle Meria, con alcuni tratti un po’ esposti e attrezzati con catene per attraversarlo. Affascinanti le cascate e molto divertenti gli attraversamenti, ma con il sentiero bagnato o il fiume un po’ più grosso non li consigliamo affatto.
Arrivati alla Chiesa di Sant’Antonio, il sentiero prosegue più agilmente tra boschi e radure, e dalla Bocchetta di Verdascia, da dove si vede la vallata ovest, si resta in cresta fino allo Zucco di Sileggio, da dove si vede, a est, il Grignone.
Per scendere, abbiamo preso la “direttissima”. Attenzione a prendere il sentiero giusto: la direttissima prevede una scala verticale a piombo nel vuoto, che abbiamo aggirato.
Proseguiamo sulla cresta, e raggiungiamo le altre piccole cime: Zucco Morterolo, Zucco di Belloeuria, Zucco di Tura. A scendere alcuni passaggi sono complicati, serve mano ferma e due indicazioni su dove mettere i piedi. Sconsigliato a chi soffre di vertigini.
Dopo queste cime, la strada è dritta e molto ripida fino a Somana, bella perchè nel bosco, ma sgradevole per le ginocchia. Sconsigliamo quindi la direttissima per scendere, ma anche la via del fiume a scendere potrebbe essere impegnativa. C’è una terza strada che può essere utile per chiudere l’anello, forse più agevole delle due che abbiamo fatto noi.
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