
Questa volta abbiamo deciso di avventurarci nella zona del biellese, partendo da Piedicavallo (dove c’è abbondanza di parcheggio). L’escursione inizia nel bosco, e sale con pendenza costante non troppo ripida, adatta a tutti. La vallata è ampia, il sentiero corre su una comoda mulattiera. Uscendo dal bosco, attraversiamo zone con cespugli bassi: per fortuna il cielo era velato, perchè col sole a picco non sarebbe stato altrettanto piacevole.
Dopo un 800 m di dislivello si arriva al Rifugio Lago Della Vecchia, da cui si vede la vallata (e forse abbiamo visto due aquile, ma non saimo sicuri, erano troppo lontane). Da qui, in pochi minuti si arriva al Lago della Vecchia, cui è legata un’antica leggenda relativa a una vecchia e un orso. Al di là delle leggende, il lago è bellissimo, placido e tranquillo, incastonato tra le montagne (che sarà una frase fatta ma è proprio così!).
A questo punto uno potrebbe decidere di tornarsene giù da dove è venuto, e sarebbe già un’escursione decisamente piacevole, soddisfacente, e consigliatissima!
Ma noi ignoriamo il cartello vicino al lago che dice “Il sentiero tra Colle Canaggio e Alpe Irogne è molto disagevole; solo per escursionisti esperti”: non siamo dei draghi ma dopo un po’ di escursioni ci consideriamo un pochino esperti. Quindi ci inerpichiamo fino al Colle Canaggio (circa un centinaio di metri sopra il lago), da cui si scavalla e si ha una splendida vista sia sul lago che sulla vallata accanto.
Da qui scendiamo appunto lungo il sentiero “disagevole”: più che altro il sentiero non è disagevole, ma va proprio indovinato! probabilmente l’ultima volta è stato percorso negli anni ‘80, il terreno è in parte franato, le tracce che si seguono sono probabilmente fatte dai cinghiali, l’erba alta (siamo a luglio, anche questo incide) è composta anche da ortiche (un* di noi aveva i pantaloni lunghi, l’altr* ha patito un po’…). C’è da dire che i segni bianchi e rossi sui sassi sono frequenti, ma non si vedono finchè non ci si cammina sopra. Poi, l’idea è che bisogna scendere, e la vallata è ampia e ben visibile, essendo di arbusti bassi. Quindi se anche si perde il sentiero per alcuni tratti, non ci si perde: un occhio alla traccia gps sul telefono e si punta dritti nella direzione giusta. Consigliato avere le mappe offline, e stare attenti a dove si mettono i piedi (l’erba è traditrice). Vista la stagione, picchiare sempre forte con i bastoni in terra. Non è il luogo migliore per chiamare i soccorsi… Ma insomma, un po’ di avventura, un po’ di giungla, è divertente!

Dall’Alpe Irogne poi il sentiero è un po’ più facile e segnato, si ritorna nel bosco e ci sono un paio di facili attraversamenti del torrente. E così si torna a Piedicavallo.
La difficoltà, nella nostra scala, è “normale” considerando la sola salita fino al Colle Canaggio e ritorno dalla stessa parte; diventa “difficile” se si fa l’anello via Alpe Irogne.
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