
La Valmalenco, nel suo insieme, presenta una tale varietà di attività all’aperto e di possibilità di escursioni estive che talvolta si ha quasi l’imbarazzo della scelta. Al punto che alcune delle mete che possono essere scelte hanno la possibilità di essere raggiunte con varianti molto differenti tra di loro.
Un esempio di questa molteplicità di scelte è il Rifugio Bosio-Galli, che può essere raggiunto, ad esempio, con partenza nei pressi di Primolo tramite una tappa intermedia presso il Lago di Chiesa, come abbiamo avuto modo di raccontare nella nostra escursione dell’estate 2019.
Nell’ambito dell’escursione che descriviamo oggi, invece, passiamo dal rifugio partendo da Torre Santa Maria, parcheggiando presso l’Alpe Piasci. Trattandosi della direttissima, la via più breve per l’accesso al Rifugio, permette di raggiungerlo in breve tempo, circa un’ora e mezza e pertanto abbiamo deciso di allungare il sentiero arrivando fino al Passo della Corna Rossa, dove è presente l’ex Rifugio Desio, chiuso per inagibilità dall’inverno 2000/2001.
Si tratta, nella sua interezza, di una escursione molto impegnativa, con un tratto piuttosto lungo attraverso pietraie e sfasciumi, con parti di sentiero non più tracciate in maniera ottimale. Questo fa si che per arrivare fino al Passo di Corna Rossa sia richiesta una buona preparazione fisica e una discreta capacità di orientamento in ambiente montano, senza dimenticare che si arriva oltre i 2900 metri di altitudine.
Per tutti questi motivi una bella variante di questa escursione può anche essere quella di visitare il Rifugio Bosio ed esplorare l’Alpe Airale e la Val Torreggio fino, ad esempio, al bivio per il Lago di Cassandra.
Alpe Piasci
Il punto di partenza di questo sentiero è il parcheggio sotto l’Alpe Piasci (1700 metri circa). Questo parcheggio può essere raggiunto in auto tramite una carrozzabile ben tenuta che sale ripida con diversi tornanti partendo dall’abitato di Torre Santa Maria. Per poter percorrere la carrozzabile occorre munirsi del permesso di transito, in mancanza del quale è invece possibile parcheggiare presso la località Musci, a 1000 metri di altitudine circa.
Il permesso di transito può essere acquistato dalla colonnina presente nei pressi del Municipio dell’abitato e vale la pena di essere acquistato se si vuole guadagnare rapidamente quota.

L’Alpe Piasci, a quota 1720 metri è un maggengo piuttosto ampio e ben tenuto, che domina una conca pratosa dalla quale è possibile lasciar correre il proprio sguardo sulla testata della Valmalenco, con i Pizzi Roseg, Scerscen, Bernina, Argient e Palù, oltre che verso il Sasso Nero(da noi orgogliosamente conquistato durante l’estate 2020).
Nei pressi dell’alpe è anche presente il Rifugio Cometti, che però al momento della nostra visita risultava chiuso e a quanto pare è tale dal 2016.
Parcheggiando l’auto poco prima di giungere all’Alpe Piasci è anche possibile fare un’escursione verso il bellissimo Lago di Arcoglio ed eventualmente il Sasso Bianco, come abbiamo descritto in una nostra precedente escursione.
Ci sono diversi sentieri e cammini che si dipartono da questa zona e che vale la pena prendere in considerazione, anche alla luce del fatto che risultano più tranquilli e meno frequentati rispetto alle più gettonate zone di Chiareggio e Campo Moro, ma sono pur sempre ben tenuti e curati.
Il sentiero
Il tragitto che abbiamo percorso prevede di salire dall’Alpe Piasci per piacevole e largo sentiero fino agli ampi prati dell’Alpe Palù di Torre (1950 metri circa). Da qui si risale ancora un pò fino ad arrivare ai 2078 metri di altezza del Rifugio Bosio-Galli.
Come detto, se si è stanchi ci si può fermare al rifugio e magari esplorare un pò i prati e le baite dell’Alpe Airale, uno degli alpeggi probabilmente più sugggestivi della Valmalenco, ammirando i colossali massi erratici lungo il corso del Torrente Torreggio.

Se invece si è sufficientemente temerari si può decidere di intraprendere la salita al passo di Corna Rossa e all’ex Rifugio Desio, lungo la parte discendente del Sentiero Roma che risale originariamente dal Rifugio Ponti, nella Valle di Preda Rossa.
Si risale in maniera piuttosto agevole una parte della Val Torreggio, tenendosi sulla sinistra orografica del torrente, fintanto che non si inizia a salire, piuttosto rapidamente, fino ad arrivare al bivio per il Lago di Cassandra a destra e la nostra destinazione a sinistra. Da qui il sentiero si fa decisamente più impegnativo, tra morene glaciali, fascioni di pietre e ampie distese di massi.
Il sentiero in questa parte non è agevole da seguire e talvolta i segnali rosso-bianco-rossi non sono facilmente individuabili, perciò occorre porre molta attenzione e procedere con passo sicuro.
Si risale fino al Passo di Corna Rossa incuneandosi tra i Corni Bruciati alla propria sinistra e la Cima di Corna Rossa alla propria destra tra rocce con alto contenuto ferroso che ci fanno ben capire la motivazione dei toponimi. Va tenuto presente che questa composizione mineralogica fa si che la zona sia particolarmente bersagliata da fulmini, cosa che dovrebbe farci decidere di evitare la salita in caso di tempo incerto.
L’ex Rifugio Desio
Affrontate tutte le peripezie fin qui descritte si arriva infine all’ex Rifugio Desio, che non si presenta nelle migliori condizioni, risultando pericolante e per niente accessibile.

Il rifugio presenta un grande valore storico, essendo, insieme al Rifugio Marinelli, il primo ad essere costruito in Valmalenco e posto sul Passo di Corna Rossa per facilitare la salita al Monte Disgrazia.
Per via della sua collocazione, al momento della costruzione nel 1880 venne chiamato Capanna di Corna Rossa, salvo poi essere sostituito nel 1924 dall’attuale Rifugio Desio, gestito dal CAI di Desio.
Dal momento che il rifugio è collocato a 2836 metri di altitudine, da questa quota il panorama spazia da una parte sulla Valle Airale e la Val Torreggio che si incuneano nella Valmalenco. Dall’altra parte invece si osserva la zona del Rifugio Ponti e la salita verso il Monte Disgrazia attraverso la via più classica.
Si gode anche di una bella visuale su un’altra meta di arrampicate, quella dei Corni Bruciati a sud-ovest.
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