
Era da un sacco di tempo che desideravamo salire in vetta alla cima più elevata degli Appennini, che, trovandosi in Abruzzo, a circa sei ore di macchina dalla nostra umile dimora, è sempre risultata al di fuori dei nostri circuiti abituali.
Nell’estate del 2021, però, decidendo di trascorrere alcuni giorni ad Assergi, abbiamo avuto il tempo e l’occasione di raggiungerla, grazie anche alla fortuna di una mattinata di bel tempo che ci ha permesso di salire in vetta senza troppe preoccupazioni.
Il sentiero che abbiamo scelto è quello della via normale da sud, il quale, tranne per il tratto finale, non presenta particolari difficoltà tecniche.
All’andata abbiamo scelto la via interamente lungo il sentiero 103 senza passare per il Rifugio Duca degli Abruzzi, visitato invece sulla via del ritorno.
Nel tratto finale abbiamo optato per la variante area lungo il pezzo finale della Conca degli Invalidi. Questa variante permette una vista su un pezzo piuttosto nascosto del Ghiacciaio del Calderone, ma è molto esposta, pertanto, se si soffre di vertigini è meglio attenersi del tutto alla via normale.

Nel complesso non si tratta di una escursione che presenta particolari difficoltà tecniche e, se sufficientemente allenati, anche dal punto di vista dell’impegno fisico non sono richiesti eccessivi sforzi. Va comunque tenuto in considerazione il fatto che stiamo parlando di circa 1000 metri di dislivello da coprirsi in un tragitto di circa 10 chilometri.
Un’accortezza che ci sentiamo di consigliare è quella di salire molto presto alla vetta, qualora possibile, per anticipare gli inevitabili affollamenti nel tratto finale della Conca degli Invalidi nei periodi di maggiore affluenza
Campo Imperatore e la Funivia del Gran Sasso
Tra i diversi itinerari di salita alla vetta, quello che abbiamo scelto per la nostra escursione è il più classico, lungo la via normale da sud, con partenza dall’arrivo della Funivia del Gran Sasso d’Italia.
La Funivia collega la località di Fonte Cerreto Assergi al versante ovest di Campo Imperatore e permette un rapido accesso alla zona che risulta comunque accessibile anche tramite auto.
La zona di partenza della Funivia è dotata di un parcheggio molto ampio e pertanto non dovrebbero esserci particolari problemi a trovare un posto anche nelle giornate piuttosto affollate.
Il Corno Grande
Il Corno Grande, con i suoi 2912 metri di altitudine è la cima più elevata del massiccio montuoso del Gran Sasso d’Italia e di tutti gli Appennini. Si trova nell’Appennino Abruzzese all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

La conformazione della montagna è simile a quella dei gruppi alpini dolomitici, sebbene sia formato in buona parte da rocce calcaree ed è composto da quattro dsitinte vette:
- la Vetta Occidentale, la più alta degli Appennini e che abbiamo raggiunto nel corso di questa escursione
- il Torrione Cambi
- la Vetta Centrale
- la Vetta Orientale
Sul versante settentrionale della Vetta Orientale, a una quota compresa tra i 2650 metri e i 2850 metri si estende il ghiacciaio del Calderone, il ghiacciaio più meridionale d’Europa.
Dalla cima la vista spazia su tutte le altre vette del Gran Sasso d’Italia, su gran parte dell’Italia centrale, fino al mar Adriatico e gli altri grandi massicci e gruppi appenninici.
Il sentiero
Come anticipato prima, per salire alla Vetta Occidentale del Corno Grande, la più alta degli Appennini con i suoi 2912 metri, seguendo il tragitto scelto da noi si parte direttamente dall’arrivo della Funivia del Gran Sasso d’Italia e si segue il sentiero 103 che inizia a salire subito alle spalle dell’Osservatorio.
Girando a destra ad un primo bivio si evita di salire al Rifugio Duca degli Abruzzi e si prosegue costeggiando il versante al di sotto della Cresta della Portella salendo dapprima dolcemente e poi tramite alcuni tornanti, con bellissime viste su Campo Imperatore.

Da qui si accede alla sella dell’Aquila e si evita il sentiero che sulla destra conduce al Monte Aquila, continuando invece sulla sinistra costeggiando il limitare orientale di Campo Pericoli.
Si continua in dolce piano fino all’attacco del brecciaio, che a prima vista potrebbe sembrare particolarmente impegnativo. Gambe in spalla lo si risale arrivando alla Sella del Brecciaio, a quota 2506 metri. Da qui, evitando la via ferrata Brizio continuiamo a tenere la destra lungo il sentiero 103 ed iniziamo a risalire la Conca degli Invalidi.
Risalita la Conca degli Invalidi ad un ultimo bivio è possibile scegliere di continuare per la via normale, sulla destra, oppure optare per la via aerea, sulla sinistra. Ad una prima occhiata la via aerea sulla sinistra potrebbe sembrare quella di più facile accesso, ma così non è, dal momento che diventa brevemente esposta.

Se non si ha passo sicuro o si soffre di vertigini meglio attenersi alla via normale, che in breve tempo conduce alla Vetta Occidentale, dove ci aspetta la Croce di Vetta.
Come accennato in precedenza, sulla via del ritorno abbiamo optato, subito dopo la Sella di Monte Aquila, per il passaggio sulla Cresta della Portella, che, anche se con qualche tratto leggermente esposto, permette di toccare il Rifugio Duca degli Abruzzi. Da qui si scende abbastanza velocemente, tramite stretti tornanti, all’Osservatorio e all’arrivo della Funivia.
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